Affidare se stessi a un altro non è solo l’esperienza del paziente nei confronti dell’equipe sanitaria che si prende cura di lui, ma è l’atteggiamento di tutti gli operatori che lavorano in emergenze e pronto soccorso: di fronte a gravi situazioni, sai che puoi e devi contare su altri per poterle superare. E’ questa, forse, la sintesi più sincera della testimonianza della prof.ssa Federica Sambuco, direttrice dell’unità operativa complessa “Pronto Soccorso” e del prof. Francesco Travaglino, direttore dell’unità operativa complessa “Medicina d’urgenza” della Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma.
In un incontro con le residenti del Collegio Porta Nevia hanno ripercorso, con emozione e mostrando tutto il loro impegno personale ed emotivo, i drammi professionali e umani che ha comportato l’emergenza Covid. Loro hanno iniziato a lavorare presso il Campus Bio-Medico proprio a metà marzo 2020, quando la pandemia cominciava. E la lotta per garantire le cure migliori, la speranza, la vicinanza a pazienti che entravano in ospedale e non sapevano se ne sarebbero usciti, è stata portata avanti sempre in squadra, prendendo le decisioni insieme, con la collaborazione di tutti e non badando a ruoli e diciture, ma alle necessità concrete dei malati.
Situazioni estremamente dure, condivise anche con le proprie famiglie, che hanno deciso di riaccoglierli ogni sera: “Anche nei momenti difficili bisogna mantenere un equilibrio: questo aiuta a superarli”, ha spiegato il prof. Travaglino. E ovviamente ciò comporta portare su di sè il peso della propria vita ma anche di quella degli altri: per esempio, molte volte gli operatori sanitari sono stati la famiglia dei malati di Covid, che non potevano vedere altri parenti. “Non abbiamo mai messo una barriera emotiva a difesa di noi stessi: sei lì per essere vicino al paziente, per creare un legame con loro”, ha specificato la prof.ssa Sambuco.
Un incontro che ha avuto grande impatto tra le residenti del Collegio Porta Nevia, per l’altissima qualità umana e professionale dei due ospiti, che sono diventati per noi esempi di vita e di lavoro.