“Il 93% della comunicazione non dipende dalle parole”.
Questo l’esordio dei nostri ospiti, Filippo Rubbo e Giorgia Gramantieri, educatori teatrici e membri dell’associazione “Gruppo Eleusis” (www.eleusisteatro.it): formata nel 1999, essa ha l’obiettivo di fornire, attraverso il “Metodo Teatrico”, una formazione personale e professionale volta allo sviluppo di una coscienza emotiva consapevole per una comunicazione efficace.
Nei giorni di venerdì 7 e domenica 9 ottobre, in occasione della Convention di noi senior, ci è stata data la possibilità di scoprire, attraverso esercizi teatrali, cosa significhi relazionarsi empaticamente grazie all’ascolto profondo di noi stessi e dell’altro. Potrebbe risultare incredibile a dirsi, ma le parole rivestono un ruolo piuttosto marginale nella comunicazione: più rilevante è il modo in cui parliamo e ci poniamo nei confronti degli altri (ovvero il livello para-verbale e non verbale della comunicazione). Da questo deriva l’assoluta preminenza, spesso sottovalutata, del “percepito” intrinseco in ogni nostra interazione, nonché causa di molte incomprensioni. Alla luce di ciò, i nostri ospiti ci hanno proposto alcuni esercizi teatrali individuali e di gruppo come “L’istantanea” e “La statua e lo scultore”: il primo consiste nello scrivere in pochi minuti le emozioni, sensazioni fisiche e pensieri provati in quel preciso momento; il secondo prevede che vi sia uno “scultore” che modelli il corpo di chi si presta a far da “statua” per rappresentare un proprio stato emotivo, che il gruppo dovrà poi tentare di indovinare.
Un’esperienza preziosa, che ha dato la possibilità a tutte noi di metterci in discussione, spogliandoci di qualsiasi pregiudizio che potesse limitare la percezione di sé e di chi ci è di fronte. E, soprattutto, un’occasione per riflettere e confrontarci su determinati aspetti della comunicazione a cui, nella vita di tutti i giorni, non prestiamo sufficiente attenzione.
Sarah De Pascale e Chiara Pellico